In mostra la doppia identità di un grande Maestro del ‘900

Umberto Mastroianni, Rilievo plastico, 1961, Pastello e tempera su cartoncino inciso, strappato e traforato applicato su carta di giornale, 22.5 × 31.5 × 1.6 cm


La rassegna a cura di Victoria Noel-Johnson e Marco Di Capua, promossa dalla Venice International University e dal Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni e organizzata da Cigno GG Edizione Roma con la collaborazione della Galleria Stefano Forni, presenta una raccolta di opere di Umberto Mastroianni (1910 - 1998) che ne descrivono in maniera vivida i due volti artistici, il prima e il dopo lo strappo tragico ed epocale della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza. I due universi espressivi, apparentemente inconciliabili, del Maestro si fronteggiano nell’intensa mostra allestita a Palazzo Pisani Revedin, rappresentati, da un lato, dalle sculture in bronzo figurative che richiamano l’antico e la purezza classicheggiante della “preistoria” dell’artista e, dall’altro, dai cartoni incisi, pressati, strappati, traforati che sono tra le più singolari produzioni della fase informale di Mastroianni, scaturita improvvisa e travolgente dopo l’esperienza della guerra. Universi differenti che sembrano agli antipodi, ma che mostrano entrambi la solida base plastica e probabilmente il sogno di pace da sempre presente nell’artista di Fontana Liri, che nel corso della sua lunga e variegata carriera guadagnò importanti riconoscimenti ovunque nel mondo.



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